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Come si manifestano le emorroidi
Compaiono sia per problemi di stitichezza, in quanto lo sforzo provoca la fuoriuscita di una parte dell’ultimo tratto dell’intestino, ma anche per motivi di lavoro che costringono a stare seduti per molte ore.
Il calore e l’umidità peggiorano sensibilmente il rigonfiamento e il dolore delle emorroidi, che diventano estremamente irritate.
Sono anche chiamate vene varicose dell’estremo tratto dell’intestino, in quanto somigliano nell’aspetto a quelle che compaiono sulle gambe di chi ha un’insufficienza vascolare, ma non per questo indicano lo stesso tipo di patologia alla base di questo disturbo.
Le emorroidi si trovano sempre all’interno dell’ano e quindi fuoriescono sotto sforzo, rimanendo tali fino a quando non si intraprende una cura adeguata. Tra gli interventi possibili ci sono la legatura e la crioterapia, che permette di congelarle ed eliminarle. Dopo che sono state asportate è improbabile che si ripresentino, a meno di non riprendere gli stessi comportamenti scorretti che provocano il prolasso ulteriore dell’intestino.

Di solito l’irritazione e il gonfiore associato scompaiono entro pochi giorni di trattamento.
I sintomi delle emorroidi
I sintomi più noti delle emorroidi sono quelli di dolore quando ci si siede o quando si cammina, specialmente nei casi più gravi e nella fase acuta di questo disturbo.
Lo stesso dolore si acuisce in modo molto marcato dopo l’evacuazione, sia nei casi di stipsi che di diarrea.
Nei casi di stipsi la durezza e la compattezza delle feci insiste sulle pareti del retto dove si trovano le emorroidi, provocando copioso sanguinamento e ulteriori abrasioni. Queste ultime non fanno che peggiorare il problema, in quanto creano altre ferite, aumentano il gonfiore e l’infiammazione con possibile infezione.
Nei casi di diarrea invece è il bruciore il sintomo più fastidioso e invalidante. Quanto più le feci risultano liquide e acide, tanto più accentuato sarà il disturbo di chi soffre di emorroidi.
Le abitudini alimentari e quindi quelle di evacuazione sono direttamente connesse con il fatto che le emorroidi sono quasi sempre recidive.
Sarebbe consigliabile fare attenzione al tipo di alimentazione, per ottenere un’evacuazione che non sia di stimolo a questo problema, inserendo nella dieta soprattutto fibre contenute, come è noto, in frutta e verdura.
In tal modo si può sperare di avere delle feci compatte ma non secche, che aggravano il problema.
Il sanguinamento delle emorroidi è uno dei sintomi che più preoccupano chi ne è affetto.
Il sangue si può riscontrare dopo l’evacuazione o spontaneamente sulla biancheria intima, sul fondo del water o sulla carta igienica. Può essere copioso e di colore rosso vivo, che indica la sua provenienza venosa e non certo arteriosa dal retto. Se il colore del sangue è rosso scuro vuol dire che proviene dal colon, quindi da una zona ancora più interna.
Lo sfintere e la zona estrema dell’intestino sono ricchissimi di terminazioni nervose e vascolari, ed è per questo che si verificano le perdite ematiche.
L’attenzione a questo sintomo deve essere massima, perché il perdurare di una tale condizione può portare a soffrire di anemia.
Molti pazienti per pudore o vergogna non comunicano il problema al loro medico, mettendo in atto rimedi naturali e fai da te inefficaci.
Questo espone al rischio di una forte debilitazione del fisico, che non di rado, nei casi più gravi, sfocia in ricoveri per la necessità di trasfusioni di sangue.
I soggetti che contraggono anemia per perdite ematiche prolungate e abbondanti vanno incontro a un calo dell’emoglobina al di sotto dei valori minimi di riferimento, che sono 14 per gli uomini e 17 per le donne.
È in questi casi che si aggiungono altri sintomi come debolezza, stanchezza cronica, letargia persistente durante il giorno, che impedisce anche di mettersi alla guida di veicoli.
Di solito sono i familiari che si accorgono di questa modificazione dello stato di salute di un congiunto e si vedono costretti alla richiesta di aiuto al medico, o quando necessario, all’intervento dei sanitari del pronto soccorso più vicino.
Emorroidi interne ed esterne
I sintomi che riguardano le emorroidi esterne e interne possono anche essere assenti, specie se non interviene un’infiammazione accentuata e non si verificano le condizioni che scatenano episodi acuti.
Il fatto che non diano sintomi o che i fastidi siano lievi, non esulano dal richiedere un consulto medico.
Se l’estremità viscerale fuori esce e si presenta di colore rosso vivo è necessario eliminare l’infiammazione e, quando le dimensioni diventano considerevoli non si può evitare un intervento chirurgico.
Le emorroidi che invece sono diventate di colore bluastro significa che hanno al loro interno dei coaguli. È in questi casi che diventano pericolose nell’imminenza, in quanto lo stesso coagulo potrebbe entrare in circolo e raggiungere arterie importanti. A questo si aggiunge anche il rischio di trombosi.
Trascurare emorroidi ripetutamente infiammate, sanguinanti e dolenti può anche voler dire esporsi al pericolo di trasformarle in tumori del retto.
Tra le conseguenze di emorroidi non curate c’è anche la ragadizzazione.