Indice degli argomenti
Le emorroidi sono dilatazioni varicose delle vene situate nella zona dell’ano e del retto. Chi ne soffre lamenta prurito e dolore. L’ingrandimento e la dilatazione di vasi sanguigni all’interno dell’ultima parte del retto e intorno all’ano porta a:
- dolore.
- perdite di sangue durante la defecazione;
- bruciore nella zona anale.
Scegliere la cura
La scelta di farmaci specifici per questo disturbo dipende essenzialmente dalla serietà delle emorroidi. Queste ultime possono essere di due tipi:
- esterne, se si formano vicino all’ano. La coagulazione del sangue determina, nel caso in cui si rompano, sanguinamento e dolore;
- interne, se si formano all’interno del retto e determinano sanguinamenti. Il sangue è sempre di colore chiaro, ma se è scuro e grumoso è necessario rivolgersi a uno specialista perché, potrebbe non dipendere dalle emorroidi.
Vasi protetti
Se le emorroidi non provocano dolore intenso, possono essere fatte rientrare grazie ai farmaci cosiddetti “vasoprotettori”, che agiscono sulla tonicità e sull’elasticità dei capillari. Questi farmaci (in compresse) hanno un’azione antinfiammatoria e sono utilizzati anche per le varici, dilatazioni permanenti delle vene.
Un uso topico
Le pomate, gli unguenti e le supposte specifiche per le emorroidi appartengono alla categoria degli “antiemorroidali per uso topico” (cioè che si usano a livello locale). Contengono principi attivi che agiscono sui sintomi delle infiammazioni all’ano e sul dolore.
Non tutti uguali
Gli antiemorroidali si possono distinguere in: – cortisonici (idrocortisone, fluocortolone, desametasone, fluocinolone), che hanno un’azione antinfiammatoria; – anestetici da contatto (tetracaina, oxetacaina, pramocaina), che alleviano il dolore e il prurito nella zona anale. Esistono anche sostante vegetali come le ruscogenine, che hanno un’azione antinfiammatoria, vasocostrittrice (che determina un restringimento dei vasi sanguigni) e spasmolitica (che agisce sulla muscolatura bloccando le contrazioni) a livello dello sfintere anale.
I cortisonici
L‘assunzione di farmaci cortisonici può dare origine a reazioni generalizzate, così come l’uso prolungato di prodotti di uso topico può determinare fenomeni di sensibilizzazione, soprattutto negli anziani e nei bambini. Se, dopo un breve periodo di trattamento con pomate che contengono cortisone, non si hanno miglioramenti è bene sospenderne l’uso e consultare il medico.
Non sulle infezioni
I farmaci a base di cortisone sono molto efficaci, ma sono controindicati quando sulla pelle sono presenti lesioni provocate da batteri, virus e funghi. Il cortisone, infatti, abbassa le difese naturali, indispensabili quando l’organismo deve combattere un’infezione. Inoltre, tale sostanza deve essere usata soltanto in casi di effettiva necessità e sotto stretto controllo medico durante la gravidanza e l’allattamento.
Gli anestetici locali
Tra i più importanti principi attivi delle pomate antiemorroidarie a base di cortisone vi sono alcuni anestetici, come per esempio la benzocaina, in grado di attenuare il dolore e diminuire la sensibilità della zona. E’ importante non superarne il dosaggio indicato, soprattutto nel caso in cui le mucose dell’ano siano danneggiate. La cura deve essere eseguita sotto controllo del medico, perché l’applicazione prolungata di anestetici locali può indurre fenomeni di sensibilizzazione.
Con estratti naturali
Le pomate antiemorroidarie possono contenere, infine, anche sostanze dall’azione rinfrescante e ammorbidente,come il mentolo, l’ossido di zinco e l’olio di vaselina. Alcune pomate, invece, appartengono alla categoria dei vasoprotettori e contengono eccipienti come l’escina, l’eparina, le ruscogenine: si tratta di estratti vegetali che facilitano il “rassodamento” del vaso. Questi principi attivi, infatti, aumentano l’elasticità della muscolatura del tessuto e favoriscono, così, il riassorbimento delle emorroidi.
Come si applicano
Le pomate sono, di norma, vendute insieme a una cannula erogatrice, che ne consente l’applicazione interna. L’applicazione della pomata antiemorroidaria, che va effettuata 2-3 volte al giorno, richiede un particolare accorgimento: – introdurre l’applicatore nell’ano, – esercitare la pressione per far fuoriuscire il prodotto e contemporaneamente estrarre l’applicatore. Per la cura delle emorroidi interne, oltre alle pomate sono in commercio le supposte. Affinché i loro principi attivi vengano assorbiti è consigliabile stare distesi per circa mezz’ora.
Non a lungo
Tutti i farmaci per il trattamento sintomatico delle emorroidi, se utilizzati per tempi prolungati possono dar luogo a irritazioni locali, che si manifestano attraverso:
- infiammazione dei follicoli (formazioni tondeggianti e cave che spesso contengono un’altra struttura o un piccolo organo);
- bruciore;
- prurito;
- secchezza della pelle;
- acne (malattia della pelle caratterizzata da piccole pustole che compaiono soprattutto sul viso).
Se il disturbo persiste (nonostante il trattamento con i farmaci), è opportuno sospendere le applicazioni e soprattutto consultare il medico.